Rilanciare il “Made in Veneto” e via ai voucher semplificati

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‘Liberare’ le merci e i prodotti agricoli dalla paura ‘surreale’ del coronavirus rilanciando la sicurezza e la qualità dell’intera filiera agroalimentare del ‘made in Veneto’ e reperire manodopera stagionale per non fermare le attività sui campi e la raccolta di asparagi, fragole, ortaggi di serra, ciliegie: sono queste le prime richieste del Tavolo Verde della Regione Veneto, convocato dall’assessore all’agricoltura, per formulare al presidente del Veneto e al Governo la graduatoria degli interventi normativi ed economici che possano aiutare il settore agroalimentare a fronteggiare la crisi generata dall’emergenza Covid-19.
Al tavolo hanno preso parte i presidenti regionali di Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Agriveneto, Confco­operative, Legacoop, insieme ai referenti padovani delle associazioni agricole, per un focus specifico anche sull’area di Vo’ e dei Colli Euganei.
Osservazioni e richieste del Tavolo Verde sono confluite in un documento unico di proposte, ora all’esame del presidente della Regione che se ne farà interprete con il GovernoQueste le richieste prioritarie: a) Riconoscimento ed indennizzo al 100% dei danni diretti subiti dalle 164 aziende agricole nella ‘zona rossa’. L’indotto vinicolo e oleicolo nell’area dei Colli Euganei ammonta a circa 30 milioni di euro, cifra che sale a 42 milioni se si calcolano anche le altre attività del settore primario; b) Rico­noscimento ed indennizzo dei danni indiretti subiti dalle oltre 70 mila aziende agricole venete, per effetto delle Ordinanze di prevenzione contro la diffusione del virus; c) Attivazione di misure a sostegno degli agriturismi, il settore attualmente più colpito, anche nelle sue funzioni didattiche e sociali. In Veneto gli agriturismi sono circa 1450 e generano un valore di 83 milioni di euro di fatturato. Nella zona rossa gli agriturismi sono oltre una ventina: calcolando una media di 40 euro a pernottamento e di 30 euro a pasto, i mancati introiti ammontano a circa 100 mila euro al mese. Su scala regionale le disdette determinano mancati introiti calcolabili in 6,9 milioni di euro al mese; d) Riconoscimento della cassa integrazione anche per i lavoratori stagionali; e) Estensione delle regole per l’utilizzo dei voucher semplificati in ambito agricolo; f) Proroghe dei mutui, sospensione delle cartelle esattoriali, proroghe dei bandi e delle scadenze di rinnovo dei ‘patentini’ per le attività agricole e anticipo dei pagamenti della Pac per le aziende in ‘zona rossa’; g) Vigilanza sulle speculazioni dei prezzi; h) Attivazione di una campagna nazionale ed internazionale per la promozione del ‘Made in Veneto’, con focus sulla ‘zona rossa’.
Oltre al rilancio dell’immagine del ‘food’ nazionale, l’altro aspetto da affrontare è la carenza di manodopera stagionale: romeni e polacchi non possono più arrivare nel Nord Italia, bloccati dal rischio quarantena. L’as­sessore all’Agricoltura, d’intesa con il Tavolo Verde, chiede di reintrodurre nel settore agricolo i voucher semplificati, in modo di poter far partire le raccolte di asparagi, fragole ciliegie e assicurare continuità ai lavori stagionali nei filari e nelle serre.

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