“Nuovi focolai e le capriole di Zaia”

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“Dopo aver tuonato contro i veneti, a suo dire colpevoli di imprudenze che porteranno al ritorno dell’allarme Covid in autunno, Zaia si accorge che anche il suo elettorato più affezionato non lo sta capendo. Hanno fatto sacrifici per mesi, magari vedendo i propri cari in ospedale se non peggio, e ora sentono il “loro Presidente” che li minaccia di TSO, invocando arresti e carcere”. Giorgio Pasetto di +Europa Verona e Anna Lisa Nalin di portavoce di + Europa Veneto, vanno all’attacco del Governatore.
“Ecco allora l’ennesima capriola: è stato travisato da giornalisti cattivi”, aggiungono, “non c’è nessun allarme, si tratta solo di quattro sconsiderati che si sono ritrovati a cena.Insomma ancora una volta tutto e il contrario di tutto, come nei mesi scorsi nei quali Zaia chiedeva di aprire tutto per poi minacciare di chiudere, diceva che l’epidemia era ormai finita, salvo il giorno dopo annunciare tamponi di massa.La solita ricerca del consenso a tutti i costi, proprio in un momento in cui invece un presidente di regione dovrebbe essere chiaro, dettare la linea e ispirare comportamenti coerenti.Se proprio Zaia vuole continuare con le conferenze stampa quotidiane che aveva promesso di sospendere, si limiti ad intrattenerci ancora con auguri di compleanno, disegni dei bambini, pulcini che scorrazzano sul tavolo, annunci di nuove nascite. In questo riesce bene e non fa danni. Sulle cose serie”, conclude, “lasci parlare gli esperti. Si sarebbe risparmiato due stucchevoli conferenze stampa, solo condividendo le parole del prof. Crisanti, quando dice che “Non si tratta di fare ordinanze più severe o meno, ma di capire l’origine dei focolai e applicare le misure per spegnerli. La ricetta ce l’abbiamo: fare il tampone a tutti i contatti”.