Nessuna unità sul territorio

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La provincia si spacca sul tema dell’accoglienza. La presa di po­sizione di parte dei sindaci dell’ Ago­rdino alimenta una divisione che appare ormai evidente. E che rischia di avere pesanti ripercussioni sugli appuntam­enti politici che attendono il Be­llunese. Uno su tutti: l’elezione del consiglio provinciale. Si vota l’8 gennaio, ma entro lunedì prossimo vanno presentate le liste con i candidati. Se due anni fa era stato fatto un accordo, con il famoso listone unico, oggi quell’accordo non vale più. Lo dice chiaramente il sindaco di Feltre, Paolo Perenzin, lo ammette fra le righe il collega del capoluogo Jacopo Mas­saro: «È evidente che buona parte dei sindaci dell’A gordino non ritiene più che ci siano le condizioni per una visione unitaria e solidale della nostra provincia». Perenzin: «Propaganda per trovare facili consensi». «Ognuno può pensarla come vuole sui migranti, ma queste persone ci sono e serve l’impegno di tutti per affrontare la situazione nel migliore dei modi», spiega il sindaco di Feltre.   A Fe­l­tre di richiedenti asilo ce ne sono 160 «e a parte qualche episodio, non è successo niente di grave. Dispiace che in una situazione di questo tipo si vada a caccia del consenso facile. Non lo trovo corretto». Il Ves­covo, aggiunge Perenzin, «sta interpretando il suo ruolo, e meno male che ci viene in soccorso la chiesa quando non tutti i sindaci collaborano».

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