Morte in utero, le precisazioni dell’Ulls 9

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In riferimento alla notizia del decesso di un bambino, morto in grembo materno a Vil­lafranca la scorsa settimana, l’Azienda ULSS 9 Scaligera precisa che la signora, alla 41ª settimana di gravidanza, si è presentata all’Ospedale Ma­galini una prima volta la mattina di giovedì 5 settembre per un normale controllo nell’ambulatorio dedicato per le gravidanze oltre il termine. «Dal controllo – spiega il dr. Marco Torrazzina, Direttore dell’UOC di Ostetricia e Ginecologia – non sono emerse anomalie». Nel pomeriggio la signora si è recata in Pronto Soccorso dicendo di aver avuto delle perdite. È stata valutata con ecografia, che ha evidenziato liquido amniotico nella norma, tracciato cardiotocografico e PROM test per valutare la rottura prematura delle membrane. Tutto ha dato esito negativo. La signora è stata poi tenuta in osservazione per due ore, come da protocollo, e sottoposta a un secondo PROM test con esito negativo. Tutto è risultato nella norma, come documentato nella cartella clinica. «La sera di venerdì 6 settembre – precisa Torrazzina – la signora è tornata in Pronto Soccorso dicendo di accusare dolori addominali. Sottoposta a visita ed ecografia, è stata riscontrata la morte endouterina del feto». Pur nella convinzione di aver seguito in maniera scrupolosa quanto indicato dai protocolli di monitoraggio delle gravidanze a termine, l’AULSS 9 Scaligera ha avviato un’indagine interna per fare luce sull’accaduto e capire le cause della morte del bambino. Tenuto conto della grave perdita, la Direzione della Scaligera esprime la propria vicinanza alla famiglia, alla quale peraltro è stato offerto il sostegno psicologico necessario per affrontare un doloroso momento di lutto.

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