Mamma e figlio spillano quasi 5 mila euro a una 85enne, paventando solidarietà per malanni altrui e non meglio identificate ipotesi di suicidio.Sono stati arrestati entrambi dai carabinieri del nucleo investigativo della Compagnia di Belluno per truffa aggravata. In tasca avevano i 400 euro chiesti alla 85enne di Belluno, contante che qualche momento prima i carabinieri avevano fotocopiato con i funzionari dell’istituto di credito, che aveva segnalato la strana frequenza dei prelievi della donna dal suo conto corrente. entrambi sono comparsi davanti al giudice per le indagini preliminari, Sgubbi, per l’udienza di convalida: l’accusa di truffa aggravata e continuata resta, il loro arresto è stato convalidato, ma il gip ha disposto che siano lasciati ai domiciliari, come chiesto dal loro difensore Mauro Gasperin. Il pubblico ministero Marco Faion ha domandato la conferma della misura in carcere. Per gli investigatori si tratta di una storia “sceneggiata bene”: la coppia mirava a drenare contante a più riprese, da non restituire mai. Come nel precedente (patteggiato) che i due hanno sulle spalle per quella che a Limana, un paio di anni fa, saltò fuori come una mega truffa: per sostenere un inesistente parente leucemico o un supposto malato colpito da due tumori, pedoni investiti e da operare, beffarono mezzo paese, “racimolando” 300 mila euro. Si teme che il “giro” dei truffati sia più ampio. E lo dimostrerebbero i mille euro in più ritrovati addosso alla coppia, pensionata lei e disoccupato lui. Forse venerdì era giorno di “riscossione”:
per prime parziali ammissioni fatte ai carabinieri ci sarebbero altre vittime in giro in provincia.
