L’Università di Padova guadagna 40 posti

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Sono stati pubblicati i risultati della classifica delle migliori università del mondo elaborata dall’agenzia di ranking internazionale Times Higher Education (THE), una delle più prestigiose a livello internazionale. Rispetto alla precedente edizione, l’Università di Padova conferma il proprio posizionamento nella fascia 201-250° posto a livello internazionale, dopo le circa 150 posizioni recuperate nella precedente edizione, mantenendo il 4° posto in campo nazionale (secondo, tra i grandi atenei). Rispetto all’anno scorso, tuttavia, aumenta il numero di atenei che entrano nella classifica di THE, passati dai 1.258 del 2018 ai 1.396 di questa edizione. Per l’elaborazione del proprio ranking, THE indaga cinque dimensioni: didattica, ricerca, citazioni, proventi da imprese e internazionalizzazione. Al riguardo l’Università di Padova, pur rimanendo nella stessa fascia di merito (201°-250° posto) migliora leggermente il punteggio complessivo ottenuto dalla somma dei 5 indicatori, facendo segnare un significativo aumento per il macro-parametro della didattica (“Teaching”), dove l’Ateneo guadagna 40 posizioni, passando dal 217° al 177° posto su scala mondiale. Con riferimento agli altri parametri, l’indicatore delle citazioni si conferma il più alto in termini di punteggio (80,2 su 100), a dimostrazione della qualità e dell’alto impatto internazionale riconosciuto alla produzione scientifica di Ateneo. «Questi risultati – commenta il professor Giulio Vidotto, Coordinatore della Commissione Ranking – confermano l’efficacia delle azioni intraprese a supporto non solo dell’eccellenza scientifica dell’Università, ma anche di programmi innovativi e di qualità nel campo della didattica, che è in costante crescita nelle valutazioni della comunità accademica, degli studenti e dei datori di lavoro. Rimane del lavoro da fare, invece, per quanto riguarda l’attrattività, sia nei confronti di fondi e finanziamenti dal mondo dell’impresa che sul versante dell’internazionalizzazione del corpo docente e studentesco, fattori su cui comunque l’Ateneo sta continuando a investire».

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