In una situazione di disagio una politica meno litigiosa

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La nuova Lettera pastorale del Patriarca di Venezia Francesco Moraglia in vista della prossima “ripresa”.
Due indicazioni specifiche: “adottare un invisibile” in situazione di disagio e povertà, rendere disponibili spazi ecclesiali per attività didattiche e formative e il pensiero per i giovani, l’invito ad una politica “meno litigiosa e più coesa”.
“Ci prepariamo – scrive il Patriarca – a vivere il tempo non certo facile della “ripartenza” che porterà con sé problematiche già vissute e l’accentuarsi di sofferenze legate alla crisi socioeconomica. La convivenza con Covid-19, purtroppo, è destinata a protrarsi nel tempo. Iniziamo, quindi, una vera attraversata del deserto che non sarà facile e in cui le nostre comunità sono chiamate a riscoprire la virtù cristiana della speranza, guardandosi e dal facile sconforto e dall’ottimismo di maniera, consapevoli che Gesù risorto non abbandona coloro che si affidano a Lui. La speranza fiorisce dalla fede che non può essere vissuta attraverso i social ma “dal vivo”. Dobbiamo guardarci dalle modalità che in tempo di emergenza ci hanno aiutato e si sono rivelate provvidenziali ma che non possono essere la normalità. La fede è vita, non “lezione a distanza”, vita che s’irradia “da cuore a cuore” con la testimonianza personale. Le eccezioni, quindi, devono rimanere tali. La vita del cristiano è così scelta di fede e carità che debbono essere concretamente riscontrabili nella vita di tutti i giorni. Rifuggiamo dalla nostalgia di un passato non più esistente e da visioni ideologiche che mortificano il senso stesso della fede e della carità, atteggiamenti che ci rinchiudono in un mondo virtuale, al fuori della storia… Non andando a rimorchio di alcuna parte politica, vogliamo guardare con simpatia alla società”.