Il Veneto e la Lega

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Il prossimo anno la nostra Regione, come molte altre, dovrà rinnovare il parlamentino regionale. Nel partito fondato da Bossi c’è già molta fibrillazione. Se nelle elezioni politiche la Lega ha preso una valanga di voti, non è dato per scontato che ripeta lo stesso exploit anche alla regionali. Per capire bene cosa sta succedendo basta leggere con attenzione l’intervista rilasciata da Roberto Maroni al quotidiano Il Fatto. L’ex ministro degli Interni punzecchia il suo pupillo Matteo Salvini, lo fa con classe ma in modo chiaro. Il buon Matteo è accusato di non aver letto l’Arte della Guerra, nel quale il combattente deve essere veloce come il vento, immobile come una montagna, rapido come un tuono. Secondo Maroni la Lega necessita di tornare ad avere rapidità ed efficienza. Essere meno autoreferenziale, liturgica e burocratica. Soprattutto deve essere molto attenta a non farsi fagocitare dal rito romano. Se fosse rimasta al Governo, aggiungiamo noi, le prossime elezioni regionali sarebbero state una passeggiata. Ora invece si trova un capo politico nel mirino della magistratura e una parte dell’opinione pubblica che non ha ben capito il motivo per il quale ha fatto cadere il governo. Questo avrà una ripercussione non indifferente anche alle prossime regionali. Ci sono mal di pancia e lotte interne. Una prova per tutte è che i coordinatori provinciali, fatta eccezione per Treviso, sono tutti uomini dell’ex ministro Fontana.

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