IL POLESINE “FRONTIERA” NAZIONALE PER LA QUESTIONE PROFUGHI

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Mattinata polesana per la trasmissione “Agorà” in diretta su Rai3. Protagonista il sindaco Massimo Bergamin, che in diretta ha spiegato i motivi per i quali ha deciso, pur restando contrario alla presenza di profughi, di accettare la proposta del prefetto di procedere alla suddivisione dei richiedenti asilo sul territorio, “in modo da diminuire il numero delle presenze rispetto agli attuali e di avere maggiore possibilità di controllo”. Controllo che significa anche condivisione sui luoghi da destinare all’accoglienza, ma­gari un po’ più lontano dal centro. “Quando sono stato eletto – ha spiegato Bergamin – i profughi li ho trovati già qui. In misura minore rispetto ad oggi, ma c’erano”.  In particolare il sindaco ha insistito sulla difficoltà da parte del Comune a far fronte alle richieste che arrivano ai servizi sociali: “Il Comune di Rovigo ha a disposizione meno di un milione di euro per il sociale. Per i profughi solo qui si spendono 2 milioni e mezzo all’anno. E ne pagano le conseguenze i rodigini, ma anche gli stranieri immigrati regolarmente ed inseriti sul territorio. Io devo dare risposta a chi perde il lavoro, a chi riceve lo sfratto… Il governo centrale non ci mette nelle condizioni di affrontare le emergenze dei nostri cittadini”.  L’intera trasmissione, con tanto di diretta da piazza Vittorio ha preso il via dalle parole sulle armi del sindaco di Ariano Polesine, Carmen Mauri. Ed è proseguita con la storia della requisizione, poi rientrata, dell’Hotel Lory di Ficarolo.

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