il buon formaggio vicentino sulle tavole della bosnia

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C’è un paesino nel cuore della Bosnia Erzegovina dove Vicenza è un nome familiare, quotidiano, amato. A Kladanj, cantone di Tuzla, 13 mila abitanti, un grumo di case a 500 metri di altitudine, è nato un caseificio che si chiama Vicenza, è gestito da una cooperativa di 200 produttori di latte, e produce ogni giorno formaggi e yogurt che sull’etichetta portano impresso il marchio Vicenza. È il nuovo capitolo della storia che Sante Bressan, con discrezione e tenacia incredibile, scrive da anni in questa terra martoriata e povera con la sua associazione “Insieme per Sarajevo”. Una storia, che unisce, senza retorica, spirito di fratellanza al di là di etnie e bandiere, voglia di dare a chi ha bisogno nelle tante città delle gioia, pathos. «L’idea – spiega Bressan – è stata nostra. I produttori locali hanno formato un consorzio, conferiscono il latte, preparano formaggi e yogurt che rivendono a Banja Luka, la seconda più grande città della Bosnia Erzegovina. Hanno stipulato un contratto di esclusività con i negozianti locali, e le vendite sono assicurate. Ora centinaia di famiglie vivono di questa attività. Sono stati loro a voler dare il nome di Vicenza. Nessun suggerimento. Un atto di amore».

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