CONFAGRICOLTURA ROVIGO SU USO DEL GLIFOSATE

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«L’obiettivo degli agricoltori è produrre alimenti del tutto sicuri con un costo accettabile. É per questo che l’impiego di prodotti chimici è sempre più misurato, con una riduzione media del 10% all’anno dell’uso di sostanze attive». Stefano Casalini, presidente di Confagri­col­tu­ra Rovigo, rilancia l’intervento delle organizzazioni agricole e del­le cooperative europee riunite nel Copa-Cogeca che invitano la CE a decidere sull’uso dell’erbicida glifosate ba­san­­dosi sui dati scientifici. L’Efsa dopo una revisione di tutti gli studi scien­tifici disponibili aveva es­presso un parere tran­­quil­liz­zan­te. Il Copa-Cogeca ribadisce che è essenziale costruire la fiducia nel sistema di sicurezza alimentare at­traverso il rafforzamento del ruolo dell’Efsa. «Le norme per l’impiego dei fitofarmaci sono sempre più restrittive» ricorda Ca­salini. «I prodotti come il glifosato sono utilizzabili solo per impiego pro­fessionale e richiedono un ‘pa­tentino’ e una specifica formazione». «L’im­piego controllato degli er­bicidi come il glifosate permette inoltre alle aziende agricole le tecniche di agricoltura “conservativa”. Si tratta delle tecniche che permettono di lavorare meno il terreno o di seminare direttamente sui residui della coltura precedente, mantendendo la sostanza organica e riducendo le emissioni». Gli agricoltori accolgono quindi i controlli sull’impiego ma rifiutano decisioni che li privano di strumenti necessari. Il divieto del glifosate potrebbe mettere in pericolo la competitività degli agricoltori europei, in quanto i produttori extra-Ue potrebbero continuare a usarla.

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