“CHIUDERE I PUNTI DI NASCITA SIGNIFICA CAUSARE DIFFICOLTA'”

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“Diversi punti nascita in Veneto, in particolare quelli che vedono meno di 500 parti all’anno, stanno per essere chiusi a causa di una decisione presa dal precedente governo: chiedo che l’esecutivo attualmente in carica riveda tale decisione”. Questa il pensiero della deputata patavina Silvia Benedetti. “Chiudere i punti nascita significa, specialmente in Polesine, causare ulteriori difficoltà nel momento più delicato di quella che è una bellissima esperienza come quella della maternità e del parto. Ad Adria l’anno scorso sono nati 420 bambini e la struttura è vista come punto di riferimento anche per il Basso Polesine: chiuderla significherebbe compiere un errore grossolano. Molte partorienti si troverebbero infatti costrette a trascorrere ore in auto per recarsi a Chioggia o a Rovigo mentre hanno le doglie, fatto non accettabile in un paese civilizzato nel 2018. Il flash-mob di venerdì pomeriggio ad Adria e la marcia dei cittadini a Piove di Sacco hanno mostrato inequivocabilmente come questa sia una questione molto sentita. La loro voce non può essere ignorata, specialmente se rivolta ad un argomento delicato come la sanità, che in Veneto ha già visto la riforma “Azienda Zero” sacrificare molti servizi offerti ai cittadini sull’altare dei tagli di bilancio”.

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