Cambiamenti climatici, Po in pericolo

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La nuova campagna itinerante di Legambiente Veneto “Operazione Fiumi – Esplorare per Custodire” si è conclusa sul fiume Po. Una campagna per conoscere, curare e valorizzare i corsi d’acqua e le comunità fluviali a partire da una fotografia puntuale di un tratto di fiume e dall’analisi dei dati ufficiali di Arpav. Operazione Fiumi nei mesi di giugno e luglio ha interessato le principali aste fluviali venete: Adige, Bacchiglione, Brenta, Sile, Piave, Livenza e Fratta Gorzone, dove, in collaborazione con partner quali Comuni, Enti profit e no profit – si sono organizzati campi di volontariato di prossimità e azioni per esplorare i fiumi e scoprire il loro stato di salute.

Un team scientifico affiancato da volontari ha raccolto campioni ed analizzato lo stato morfologico del Po in sei punti. Secondo i dati raccolti da Legambiente nei 6 punti monitorati, per i parametri considerati, lo stato del Po è risultato buono, per quel che riguarda i valori di escherichia coli, fosfati, nitrati e ammoniaca ed anche la sua funzionalità morfologica nei punti a valle è risultata sufficiente.

Un’analisi che non può rassicurare gli animi in quanto come dimostrano le analisi condotte da Arpav, che si sono concentrate sull’intero bacino idrografico del fiume Po, dicono che “Lo stato chimico è risultato penalizzato dalla presenza di concentrazioni medie di PFOS superiori ai limiti di legge, in tutti i corpi idrici monitorati. Tra gli inquinanti specifici sono stati rilevati quattro superamenti dei valori medi annui previsti dalla normativa per i seguenti erbicidi: AMPA, prodotto di degradazione del Glifosate; Dicamba; Metolachlor ESA, prodotto di degradazione del Metolachlor. Nel 55% dei corsi d’acqua monitorati il livello dei nutrienti è risultato Buono o Elevato”.

A preoccupare l’associazione ambientalista, però, non sono solo i livelli di PFOS e pesticidi trovati da Arpav, ma anche lo stato di siccità che ormai da diversi mesi interessa il fiume Po.

La cura della risorsa idrica dalle minacce dei cambiamenti climatici e dello sfruttamento delle risorse è il tema che ha portato l’associazione a promuovere un flash mob nell’ambito della campagna Change Climate Change che ha lo scopo di sensibilizzare proprio sui temi del cambiamento climatico e dei processi di mitigazione ed adattamento ad essi connessi.

Per Legambiente è necessario costruire attorno al grande fiume azioni che vadano oltre i confini delle singole regioni rivierasche ma che facciamo sentire un’unica comunità tutti coloro che lungo il fiume ci vivono. Su questo si sono confrontati Nicola Zanca, sindaco di Gaiba; Placido Bertin, direttore Dipartimento Provinciale ARPAV di Rovigo; Meuccio Berselli, segretario generale dell’Autorità Distrettuale di Bacino Fiume Po; Paola Fagioli, direttrice Legambiente Emilia Romagna e Piero Decandia, direttore Legambiente Veneto assieme ai sindaci dei comuni di: Occhiobello, Castelnuovo Bariano, Stienta e Ficarolo che al termine della conferenza stampa hanno voluto fare una foto con lo striscione CHANGE CLIMATE CHANGE per ribadire il proprio impegno. Con loro anche la consigliera regionale Laura Cestari.