ATTERRAGGIO DI EMERGENZA EVITA LE CASE E PUNTA IL PIAVE

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La paura c’è sempre quando sei in volo e qualcosa non funziona. Ma non deve mai prendere il sopravvento. Ci si deve solo impegnare, mettendocela tutta, per raggiungere l’obiettivo che ci si è prefissati. Fausto Bernardini riesce a rivivere serenamente i terribili istanti di venerdì. Li racconta con lo stesso sangue freddo mantenuto quando a causa di un problema al motore del suo Storch, un ultraleggero copia perfetta di un velivolo d’epoca tedesco, è stato costretto a un difficile atterraggio di fortuna sul greto accidentato del Piave. Ne è uscito senza un graffio. Ma sa bene di aver rischiato la vita. Questo, però, non lo fa tentennare. E’ già pronto a rimettersi ai comandi e a spiccare nuovamente il volo. Dopotutto alle spalle ha un’esperienza sterminata nei cieli. Oggi, a 68 anni, è in pensione dopo una lunga carriera come pilota dell’aeronautica militare nelle basi di Sant’Angelo di Treviso, Foggia, Amendola e Istrana. Ha pilotato cacciabombardieri G-91 e aerei supersonici come gli F-104 Starfighter, fino agli elicotteri. “Sono uscito dal velivolo con le mie gambe e non ho avuto bisogno di andare all’ospedale. Nell’­atterraggio di emergenza lo Storch non si è rovesciato. Ha solamente preso un arbusto toccando terra. A quel punto, però, la velocità era già bassa. Il colpo ha causato solo dei danni al velivolo.

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