Ancora braccato in Messico “qui sono tutti corrotti”

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«Qui sono tutti corrotti, non credo ne verrò fuori». Ieri Alessandro Bozzato ha inviato dal Messico altri undici Whatsapp alla sorella Erika a Cavarzere. Dieci messaggi vocali in cui si sentono tutta la sua paura e la sua inquietudine, e un video, quello del secondo blitz all’interno della sua villa da parte di alcuni uomini armati, poliziotti si suppone, anche se la modalità lascia aperti sospetti. L’imprenditore veneziano continua a nascondersi e a cambiare telefonino temendo di poter essere individuato dopo essere scampato all’agguato in cui sono stati uccisi due suoi soci mentre si stava per concludere una compravendita di auto e camion.Bozzato, 52 anni, da venti in Messico, dove è diventato un ricchissimo uomo d’affari tra negozi, import export di medicinali, produzione di cosmetici e attività immobiliari, è un fuggitivo dall’inizio di agosto. L’imprenditore ha spiegato alla sorella di essere ricercato con un mandato di cattura internazionale, ma di fatto si tratterebbe di un sorta di avviso di garanzia emesso dalle autorità messicane che intendono fare chiarezza sul duplice omicidio avvenuto a Queretaro, la capitale dello stato del Messico centrale. Un agguato che potrebbe essere avvenuto il 7 agosto, in una rivendita di auto, dove due uomini sono stati appunto assassinati con 35 colpi di mitraglietta. Che sia questa la sparatoria a cui è scampato Bozzato non lo esclude Sofia Tiengo, l’avvocato di Rovigo che sta seguendo la vicenda per conto della famiglia…

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