La prima circolare riservata è arrivata alla polizia di frontiera all’aeroporto di Fiumicino, in contemporanea alla Questura di Venezia e a quella al confine di Tarvisio. Riguarda «la possibilità del compimento di un attacco terroristico di matrice islamica nei giorni dal 2 al 6 gennaio». Una minaccia più circostanziata che ci è stata segnalata dall’intelligence di un paese amico. E che ha portato all’immediato rafforzamento delle verifiche di frontiera e di prevenzione all’immigrazione clandestina, così come richiesto dal documento riservato. In particolare, attenzione massima «per le cosiddette tratte a rischio in provenienza da Algeri, Damasco, Istanbul e Tunisi». La nota degli 007 mediorientali ipotizza che i terroristi possano decidere di colpire attraverso l’uso di droni, ma anche di grosse auto fuoristrada, simili a quelle che sono sparite da un concessionario della Capitale, tra il 18 e il 19 dicembre, o anche di taxi che è molto più difficile controllare, perché possono circolare liberamente nel centro storico delle città. In questo periodo le forze di polizia e gli 007 ne ricevono un flusso continuo: dai camion sospetti alle richieste di armi o di esplosivo. Ma questa indicazione deve aver preoccupato più delle altre, visto che ieri, in Prefettura, si è tenuta una riunione proprio per predisporre una modifica alle fly zone. Un piano di controllo dei cieli era già stato attivato nel periodo del Giubileo, quando sono stati ampliati gli spazi off limits.