Abbandonare le discariche? Nel 2030

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“E’ francamente imbarazzante leggere le dichiarazioni del Comune di Padova rispetto all’attualizzazione del PRGR proposto dalla Regione del Veneto, soprattutto se si considera che vengono da una città che non ha saputo neppure raggiungere gli obiettivi di legge per la raccolta differenziata’’.
Lo dice l’Assessore regionale all’Ambiente, Gianpaolo Bottacin, rispondendo alle polemiche sollevate dal Comune di Padova sul Piano regionale della gestione dei rifiuti.
I numeri contenuti nel Rapporto Rifiuti Urbani 2020, pubblicato da ARPAV, ma anche nella presentazione del rapporto dei “Comuni ricicloni” di Legambiente, confermano l’andamento positivo degli anni precedenti che è alla base della proposta di piano dei rifiuti del Veneto: la raccolta differenziata su base regionale è al 76%, rispetto ad un obiettivo nazionale del 65%, con 9 bacini su 12 che superano anche l’obiettivo del 76% stabilito dal vigente Piano regionale, con una quantità di rifiuto residuo procapite da avviare a smaltimento pari a 109 kg/abitante/anno.
“Sono risultati che nessun’altra Regione italiana – continua l’Assessore – è stata in grado di raggiungere e che attestano che la strada intrapresa dal Veneto è quella giusta. Questa è la ragione per cui la proposta di Piano si muove nel solco di una esperienza di eccellenza consolidata, indicando obiettivi di ulteriore aumento della raccolta differenziata con parallela riduzione del rifiuto residuo da avviare a smaltimento”.
La normativa rappresenta una modalità ritenuta più compatibile dal punto di vista ambientale e perfettamente in linea con i principi della transizione ecologica ed energetica.
“L’obiettivo prioritario del Piano – spiega Bottacin – è consolidare i risultati sin qui ottenuti senza la necessità di aprire nessuna nuova discarica, nemmeno in ampliamento, rispetto a quanto già autorizzato, e nessun ulteriore termovalorizzatore né incremento di potenzialità degli stessi rispetto a quanto già autorizzato oggi. Anzi, entro il 2030 si vuole arrivare al totale abbandono del ricorso alla discarica. Questi sono obiettivi ambiziosi, che non hanno paragoni in nessuna pianificazione regionale a livello italiano’’.
È da sottolineare poi che se la proposta di Piano si concentra sull’obiettivo di ridurre il rifiuto non differenziabile è grazie alla presenza consolidata di un sistema di recupero di materiali dai rifiuti differenziati che ha dimostrato nel tempo di essere efficace e che il Piano prevede di potenziare ulteriormente con interventi di efficientamento delle filiere di recupero, a partire dai centri per la preparazione al riuso. Sono dunque ben individuati i percorsi e i sistemi di economia circolare.
“Puntiamo entro il 2030 a una percentuale di differenziata all’84% (20% in più del dato 2020 per il bacino Padova centro) e a una produzione di rifiuto urbano residuo ridotta a 80 chilogrammi per abitante l’anno (il dato 2020 per il bacino Padova centro è di 199 kg/ab/anno)’’.