MARITAN SCRIVE AL SINDACO ” L’ARMA DEL DELITTO ERA MIA”

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Silvano Maritan ha scritto dal carcere una lettera al sindaco di San Donà, Andrea Cereser, con la quale si scusa con la città e ammette per la prima volta che il coltello con il quale ha colpito e ucciso Ale­ssandro Lovisetto era suo. I difensori, intanto, gli avvocati Giovanni Gentilini e Giov­anni Belsito, hanno presentato ricorso al Tribunale del riesame di Ve­nezia e l’ex boss del Veneto Orientale ha avvertito che sarà presente e che ha intenzione di parlare. L’udienza è già stata fissata per mercoledì 7 dicembre. Al­legata agli atti inviati al Tribunale c’è anche la lettera, che il sindaco ha subito consegnato ai carabinieri di San Donà. Nella missiva Maritan spiega che non voleva uccidere, che è stato aggredito, che si sarebbe difeso, ma am­mette che la sua reazione sarebbe stata sproporzionata.  Com­unque, in tasca aveva preventivamente infilato il coltello, segno evidente che sospettava potesse essergli utile. Sono bastate due coltellate, una al viso, che ha solo sfiorato la vittima, la seconda alla gola per uccidere.

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