«Ce ne andremo tutti, porteremo i nostri figli altrove». Si arriva anche a questo, tra i genitori degli alunni della elementare Cesare Battisti di via Cappuccina. Forse non immaginando che quello degli insegnanti fantasma sia un macigno che sta schiacciando anche molte altre scuole della provincia. L’esasperazione, come raccontano i genitori, monta fin dal mattino, a colazione, quando i figli cominciano a fare le domande: «Oggi ci sarà la maestra?», «Oggi saremo in classe?». Ai genitori non passa inosservato il fatto che spesso l’emorragia riguardi insegnanti regolarizzati lo scorso anno, con le ultime tornate di assunzioni della Buona scuola. Una situazione che fin da subito era sembrata a rischio: dopo aver scoperto di essere stati trasferiti a centinaia di chilometri di distanza, non sono pochi infatti i docenti che stanno soffrendo le conseguenze di questo spostamento da una parte all’altra del Paese. A inizio anno si pensava che il problema della scuola fosse l’alta percentuale di bambini di origini straniere. Il timore era che gli insegnanti dovessero usare parte del loro tempo per aiutare gli alunni con difficoltà linguistiche. Vogliamo quindi aprire un dialogo serio, su questo argomento, con i vicari e i responsabili di plesso.
