VERGOGNA, VERGOGNA.

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Piangiamo i morti di Nizza. Con la men­te e la testa ben radicati nel nos­tro Veneto da cui scriviamo vergogna. Vergogna. Vergogna che la terza carica dello Stato vada al funerale di un extracomunitario, morto non si sa come, a Fermo. Adesso vengono fuo­­ri gli altarini. La moglie della vit­tima dice che le cose non sono andate co­me sono state descritte. La Bol­dirini, speriamo, cessato il suo mandato vada a fare la baby sitter al figlio del suo sponsor Nichi Vendola. Vergogna per quanto successo a Pa­dova e mi­nimizzato da tutta la stampa nazionale e le autorità dove due nigeriani so­no entrati in un agenzia im­mobiliare ed hanno lasciato per terra nel sangue il titolare e la moglie. Di­chiara­zioni zero, solidarietà zero. In­tanto nel Veneto ci sono diecimila pro­fughi. É stato superato anche il limite ministeriale previsto e siamo certi che il numero aumenterà nonostante il tetto imposto. La provincia più accogliente, vuole il destino, è quella di Padova. Seguita da Verona. Pratica­mente il Veneto ha accettato o subìto, dipende dai punti di vista, di avere un nuovo comune senza nome che ospita diecimila persone, pagate e mantenute da noi, per protezione internazionale. Ulteriore vergogna di uno stato che dichiara di avere cinque milioni di persone che vivono in assoluta povertà. Per i nostri governanti dalla presidente Boldrino­va a Santa Maria Elena Etruria Boschi il tempo e le spese per andare al funerale dell’extracomunitario di Fermo ci sono. Non ci sono invece i soldi per occuparsi del grave fatto di Padova e tanto meno dei milioni di italiani che vivono in grave indigenza.

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