VENETO TERRA DEI VOUCHER

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C’è un indicatore che non mi piace per nulla, ed è l’utilizzo dei voucher. Nel 2016 la quota sfiorata nella nostra regione è stata di 17 milioni. Nell’utilizzo dei bonus il Veneto è seconda regione d’Italia e la prima provincia è Verona. Ancor più preoccupante è, che rispetto al 2015, il consumo è aumentato quasi del 20%. Il principale utilizzatore è il settore terziario, cioè alberghi, bar e ristoranti che raggiungono con i ticket oltre il 45%. Seguono commercio e servizi alla persona. Preoccupante è l’età di chi ne fa uso. L’età media è di 36 anni, quindi gente intrappolata, non più giovane, che gestisce la propria quotidianità in condizioni di precariato e instabilità. A questo punto non si può dar torto al sindacato che ha promosso il referendum per l’abolizione di questo surrogato di pagamento e l’affermazione della responsabilità dei committenti verso i lavoratori. Un altro dato allarmante e diffuso tra giovani e precari è il loro scontato utilizzo. Una passiva accettazione di essere in parte pagati del proprio lavoro attraverso il voucher. Mi spavento quando leggo che la nostra regione è tra le prime nell’utilizzo. Pen­siamo cosa accade nel centro e sud Italia. Se una regione ricca come il Veneto è la settima in Italia, c’è da mettersi le mani nei capelli.

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