RUFUS “SPARA” SU TRENTO E BOLZANO «CI SFRUTTANO»

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Pelmo, Civetta, Schiara, Agner. E, ancora, Tofane, Antelao e Marmarole. Le cime delle Dolomiti Bellunesi svendute ai cugini ricchi, Trento e Bolzano. Uno sgarbo insopportabile, uno schiaffo all’orgoglio dei bellunesi per il proprio territorio e agli sforzi di un turismo che ce la fa, ma sempre un passo indietro rispetto a quello dei vicini più fortunati. La denuncia arriva dal consigliere di maggioranza Fabio Bristot detto Rufus che, stanco di tanta ambiguità, ha manifestato il suo disappunto al popolo di facebook attraverso un post. «Assistiamo ad un dilagante e arrogante utilizzo, soprattutto nelle ultime due settimane, di emblemi e simboli della provincia di Belluno a fini promozionali – spiega il consigliere – da parte di promotori turistici ed agenzie di vario tipo e genere, tour operator e privati, delle Province autonome di Trento e Bolzano». Bristot non è nuovo a iniziative clamorose. Recentemente ha annunciato l’intenzione dalla sua pagina Facebook di pagare la multa a un clochard. Perché la sanzione da 100 euro elevata da un vigile la notte del 21 dicembre per punire un uomo colto a dormire per terra in piazzetta Sartori a Padova è, secondo il delegato del Soccorso alpino di Belluno, consigliere provinciale e comunale, uno schiaffo al più minimo senso di umanità. E non è questione di destra e sinistra. Grande.

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