Pop venete tempo scaduto

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La Cronaca del Veneto scriveva la scorsa settimana che la Commissione Europea vuole certezza del futuro delle popolari venete e chiedeva per il loro salvataggio un ulteriore miliardo che doveva essere realizzato con contributo a carico di privati e non dello Stato. Però questo miliardo non si trova e, nonostante le smentite del ministro Padoan c’è il rischio fallimento. Il tempo è comunque abbondantemente scaduto e il destino dei due istituti di credito si avvicina all’epilogo. Se Padoan nega ogni rischio, esiste la necessità di dare alle due banche una soluzione definitiva la possibilità di avere un futuro e tutelare i loro azionisti. Di tempo ne è passato abbastanza e se ne passa ancora il rischio di un disastro diventa concreto. Di mezzo c’è il destino di 11 mila dipendenti e 210 mila soci. Non solo questo, ma nel bene e nel male i due istituti hanno sostenuto il tessuto economico e le famiglie venete e di una fetta d’Italia. Il loro crac sarebbe un disastro non solo per la nostra regione, ma per l’Italia intera. Ecco perchè il tempo è scaduto e serve una soluzione immediata e definitiva.

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