PFAS, RISULTATI DA PAURA GLI ESAMI AI CARABINIERI

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Primi risultati preoccupanti del monitoraggio regionale, riscontrati in un quindicenne valori superiori 35 volte ai limiti. Così gli esami del sangue degli adolescenti di Montagnana finiscono sul tavolo dei carabinieri del Noe. Una delegazione di genitori  si è recata a Treviso, nella sede del Noe, per consegnare la documentazione relativa allo stato di salute dei loro figli, in riferimento all’inquinamento da Pfas delle acque nostrane.  I primi ad essere chiamati sono stati i quattordicenni, che a Montagnana sono 76. Per alcuni di questi gli esami sono già stati effettuati all’ospedale di Noventa Vicentina e gli esiti consegnati. I dati relativi alla concentrazione di Pfas «verranno valutati al termine delle rilevazioni in quanto non esistono ad oggi, in letteratura, parametri di confronto», spiega la Regione nella lettera che accompagna l’esito dell’esame firmata dal dottor Rinaldo Zolin, responsabile del Centro Unico Screening dell’Usl 8 Berica. Alcune voci, in realtà, hanno un range di riferimento (è il caso dei Pfoa e dei Pfos, due componenti della più generale famiglia dei Pfas), anche se la Regione sottolinea che è «puramente indicativo».

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