ORA LA RIELLO PARLA SOLO AMERICANO

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La Riello ora è tutta americana. Ettore Riello ha ceduto anche l’ultimo 30%. L’imprenditore veneto ha salutato la sua azienda perché dallo scorso 24 ottobre lui non ne fa più parte. Nel 2015, il 70% delle quote erano state cedute agli americani di Utc, operazione completata nel maggio del 2016. In mano a Riello era rimasto il 30%, ora ceduto sempre a Utc. Una scelta che l’imprenditore ha definito dolorosa, una conseguenza dell’atteggiamento avuto dagli istituti bancari nei suoi confronti. Ettore Riello in un’intervista ha spiegato che i problemi della sua azienda erano finanziari e se le banche gli avessero dato credito lui non sarebbe stato costretto a vendere. Riello non nasconde i problemi legati ai debiti della sua impresa e se tornasse indietro non rifarebbe alcune scelte, anche se all’epoca le reputava giuste, come ad esempio l’ingresso del fondo Carlyle. Di sicuro non rinnega la scelta di aver venduto ad Utc, una scelta che ha potuto garantire un futuro all’azienda.«I problemi del gruppo Riello-ha spiegato sul Corriere della Sera- sono stati di natura finanziaria, dal punto di vista industriale abbiamo vissuto certamente alti e bassi, ma mai tali da far precipitare le cose. Sono stati gli istituti di credito che ci hanno costretto a lasciare, praticando tassi altissimi nei confronti del sottoscritto. Se neanche la banca locale crede in te, finisce che non hai scelta. Di sicuro a me favori nessuno me ne ha fatti. A Verona, per questo, forse è necessario mangiare tante particole. Ma io, che pure sono cattolico, di ostie ne ho sempre mangiate poche». Per quanto riguarda la scelte industriali Riello ricorda che «si era fatta come gruppo Riello, una scommessa sulle rinnovabili, dal solare termico al fotovoltaico e alla co-generazione, un settore che nel tempo ha fatto male a molti, anche perché il sistema Paese non l’ha saputo gestire. E invece i bruciatori, le caldaie, contrariamente a quanto si possa pensare, sono sempre lì e tengono, anche perché ci sono mercati fuori dall’Europa che continuano a richiederli. Ddiciamo che il gruppo è sano e solido».

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