MUORE UNO DEI “SAGGI” PER L’AUTONOMI

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Si è spento a Padova all’età di 70 anni il professor Carlo Buratti, uno dei nove saggi che proprio giovedì 23 avrebbe dovuto accompagnare la delegazione veneta guidata dal governatore Luca Zaia a Roma per trattare le nuove forme di autonomia richieste dal referendum regionale di fine ottobre.«Era un esperto di finanza, faceva parte della squadra e il suo ruolo sarebbe stato fondamentale», ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia. A causa della morte improvvisa il tavolo è stato rinviato a venerdì 1 dicembre al ministero degli Affari Regionali. Il suo corpo esanime è stato trovato mercoledì nel primo pomeriggio, nell’abitazione di via Saetta dove abitava da tempo. È stata la donna delle pulizie a dare l’allarme, sorpresa nel non ricevere risposte al citofono. Quando i carabinieri sono entrati in casa sua con i vigili del fuoco hanno trovato il professore riverso in bagno. Secondo il medico legale era morto ormai da 24 ore, colpito probabilmente da un infarto. Stando agli accertamenti svolti sentendo anche i familiari, pare non avesse particolari problemi di salute. Nel corso del sopralluogo gli investigatori dell’Arma hanno controllato tutta la casa, in ordine perfetto e con la porta chiusa a chiave dall’interno. Hanno escluso così qualsiasi altra ipotesi che non sia quella che nel rapporto è stata indicata come “morte naturale”. Il professor Buratti, ordinario di Scienze delle Finanze all’Università di Padova da pochi mesi in pensione, è stato una figura di riferimento nell’ambito degli studi accademici e scientifici in materia di Finanza Locale. Nato a Milano l’11 ottobre del 1947 e laureato all’Univeristà Cattolica meneghina, Buratti era un’esponente di spicco di quella scuola milanese che ha fra i suoi protagonisti l’ex ministro Piero Giarda ma aveva scelto da giovanissimo di trasferirsi a Padova dove era stato tra i primi direttori del dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali Marco Fanno. A lui si devono significati contributi sulla proposta di riforma di finanziamento delle università, (patto per l’università del 2007) e gli studi sulla spesa per la scuola con particolare riferimento agli insegnamenti di sostegno.

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