ho scritto “fascio” sulla sabbia

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Tormentone veneto dell’estate è quest’anno la spiaggia fascista di Chioggia. Da un po’ di tempo sinistra e antifascisti vedono l’ombra del Duce un po’ dappertutto. E il centro balneare dell’Adriatico è diventato un parafulmine. Direbbe qualcuno che se ne è appena andato “E’ una boiata… pazzesca”. Finito agli onori delle cronache lo stabilimento “Playa Punta Canna”, luogo alquanto modesto dove tutti hanno accesso e che da anni si trova in queste condizioni, frequentato tra parentesi da omosessuali e da persone qualsiasi, che però chiede “ordine, disciplina e pulizia”, sottolinea pure che la zona è ad “alta frequentazione di gnocche e di gnocchi”. Intanto sul lido nel veneziano ci sono grandinate di interrogazioni parlamentari, denunce, richieste di revoca della concessione contro quel povero gestore, pure indagato, che porta il nome di Gianni Scarpa che con ironia si è messo in testa di far rivivere un pezzo del Ventennio, in modo spiritoso, sopra una fetta di sabbia. Preso con la dovuta ironia, tutto sarebbe assai divertente. Come scrive un altro cartello considerato provocatorio “l’onestà deve cominciare dall’alto se si vuole che venga rispettata dal basso”. Inecce­pibile, però è una citazione mussoliniana e allora non va bene, è apologia del fascismo. Siamo alla follia estiva con tanto di indagine della magistratura.

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