“GRAVISSIMO EPISODIO DA CONDANNARE”

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Il presidente del Veneto Luca Zaia all'uscita dall'incontro tra il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e i rappresentanti della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, a palazzo Chigi, Roma, 27 marzo 2017. ANSA/ ANGELO CARCONI

“E’ un episodio gravissimo, che va condannato senza se e senza ma, acuito dal fatto che la minaccia contro un giornalista significa di conseguenza un attacco contro opinioni ed idee. La mia piena e completa solidarietà al cronista Ario Gervasutti e naturalmente alla sua famiglia”. Così il presidente del Veneto Luca Zaia. «Sono sconvolto – ha raccontato Ario Gervasutti – mia moglie e i miei due figli erano in casa, 3 colpi hanno raggiunto la camera da letto dove dormivano i ragazzi. Al momento non ho idea di chi sia stato: non ho ricevuto minacce, ma non escludo che l’episodio possa essere legato alla mia attività professionale». Le indagini sono in corso e al momento non si esclude alcuna ipotesi: possibile possa trattarsi del gesto di un folle. Ario Gervasutti, 55 anni, friulano di Palmanova, che ha iniziato giovanissimo al Gazzettino – in redazione a Padova – per poi lavorare a Milano, quindi rientrare al Gazzettino come inviato speciale e dirigere per 7 anni il Giornale di Vicenza, prima di rientrare nel 2016 nell’ufficio centrale del nostro giornale. Ha pubblicato anche a il libro-inchiesta “Le verità sfiorate. Misteri veneti omicidi senza colpevoli” (Mursia ed.), cronaca di 10 delitti compiuti in Veneto dal 1990 al 2005, i cui colpevoli, a distanza di anni, restano ancora sconosciuti. “Esprimo la mia solidarietà al capo redattore del Gazzettino di Venezia Ario Gervasutti, per il gravissimo atto intimidatorio di cui è stato oggetto. Dobbiamo difendere con ogni mezzo la libertà di stampa, i giornali, i giornalisti, dobbiamo schierarci contro le minacce e i ricatti perché così difendiamo anche la nostra democrazia. Non è ammesso scherzare, fare battute, su questi valori come pare abbia fatto finta di dimenticare qualcuno nei giorni scorsi. Innanzitutto chi ha in mano il potere, chi lo gestisce, chi è al governo non si deve permettere determinate affermazioni mascherate da ‘burla’”. Così in una nota, l’europarlamentare di FI, Elisabetta Gardini.

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